Un progetto che si sviluppa principalmente nella regione metropolitana della città di Petrolina, nello Stato del Pernambuco in Brasile, attraverso una rete di collaborazioni con enti pubblici, privati e società civile a livello locale e internazionale.

“Dalla nostra esperienza, iniziata nel 2002, abbiamo la consapevolezza che l’incontro, il dialogo e la collaborazione alla pari costituiscono il Cuore di un approccio interculturale e di una relazione autentica. Sono fonte di grande ricchezza per il benessere degli esseri umani e della società e per una migliore presa in carico e risoluzione delle situazioni di bisogno che ogni comunità si trova ad affrontare.”

Nicola Andrian e Isabella Polloni - En.A.R.S.

lunedì 9 aprile 2018

Intercultura e inclusione. En.A.R.S. e 'Marcellino', un pomeriggio in ...relazione


Intercultura e Inclusione, termini ‘carichi’ di significato che spesso, però, rischiano di rimanere generici, slegati dalla realtà e dalle persone e lontani dal far parte di contesti di vera integrazione.

Associazioni En.A.R.S.  e 'Marcellino', studentesse e studenti del Progetto BEA e di INTEREURISLAND
e gli ospiti di Salvador e Juazeiro dello Stato della Bahia, in Brasile.
Martedì 27 marzo, le associazioni En.A.R.S. e ‘Marcellino’, di Padova, si sono sperimentate in un pomeriggio diverso, vissuto all’insegna dello stare assieme anche grazie alla presenza degli ospiti brasiliani delle città di Salvador e Juazeiro dello Stato della Bahia.

Il benvenuto di Paola Maccaferri, associazione 'Marcellino'.





Un pomeriggio durante il quale si sono tessute relazioni fra persone di diverse culture e con diverse abilità.
Questo particolarissimo tempo di incontro e dialogo si è aperto con i saluti e il benvenuto di Paola Maccaferri, la responsabile della ‘Marcellino’.






Di seguito si è realizzato un giro di presentazioni di tutte e tutti i partecipanti: dalle volontarie e volontari e ospiti della Marcellino alle studentesse e studenti che attraverso il Progetto BEA e la ricerca INTEREURISLAND hanno vissuto un’esperienza di studio e tirocinio all’estero, al gruppo proveniente da Salvador e Juazeiro composto da docenti e ricercatori dell’Università dello Stato della Bahia, UNEB e familiari e amici.

Sede dell'associazione 'Marcellino', Via dei Colli 4, Padova. 


Paulo Cesar Carvalho Lima

Le attività ‘laboratoriali’ sono iniziate con una presentazione di Paulo Cesar Carvalho Lima dal titolo “Entre imagens, corpos e textos”.
Attraverso una serie di sue foto, Paulo ci ha accompagnati ad una visione diversa della relazione con le persone attraverso ogni scatto. Non scatti fini a sé stessi, o alla semplice produzione fotografica, ma strumenti per andare al di là, per creare relazioni con le persone …i soggetti di questi scatti.



La presentazione si è conclusa con un brano tratto dall’opera “Alla ricerca del tempo perduto” dell’artista Marcel Proust.
"Un paio di ali un modo diverso di respirare,
che ci permette di attraversare lo spazio infinito,
non ci sarebbe di alcuna utilità se, ad esempio, visitassimo Marte o Venere
mantenendo i nostri sensi intatti.
Loro darebbero alle cose che vedremmo lo stesso aspetto delle cose della terra.
L'unico vero viaggio di scoperta non è arrivare a terre straniere, incognite,
ma è essere capaci di vedere con altri occhi,
di conoscere l'universo attraverso gli occhi degli altri.
Di centinaia di altri, di conoscere le centinaia di universi che ognuno di loro conosce, che ognuno di loro è.”



Con l’indicazione di incontrarsi e approfondire le relazioni attraverso una modalità diversa, appunto quello degli scatti, ci si è divisi in gruppi ‘misti’ (in base a diverse culture e abilità / disabilità) e ad ogni gruppo è stato chiesto di scegliere il luogo preferito e …dialogare attraverso la fotografia.
Il pomeriggio si è chiuso con un cerchio di condivisione dell’esperienza e la visione delle tante, belle e significative foto prodotte dai diversi gruppi.



Se, secondo le parole di A. Canevaro (docente di pedagogia all’Università di Bologna) “L’inclusione è un allargamento di orizzonti per tutti, una possibilità di evoluzione umana reciproca”, credo che questo pomeriggio ci abbia fatto capire che nell’incontro con l’ ‘altra/o’ con chi è diverso da noi, si voglia per cultura o per abilità, innanzi tutto si incontra una persona, che ha un proprio nome, dei tratti e delle caratteristiche assolutamente uniche e che …solo poi, è brasiliano piuttosto che italiano o è portare di tale disabilità piuttosto che di tale diversa abilità.




Nell’incontro con l’ ‘altro/a’, si possono conoscere e ri-conoscere le differenze e ciò che ci accomuna sviluppando un rapporto dialogico ‘alla pari’.





Interessante il contributo di Seyla Benhabib (una delle voci più autorevoli in merito alla dimensione interculturale della cittadinanza, nel panorama internazionale contemporaneo) in merito al concetto di cultura, cui fa riferimento riflettendo sulla controversa e conflittuale creazione del sé di ogni singola persona nel tentativo di negoziare la propria identità e le proprie differenze negli incontri e negli spazi discorsivi multiculturali all’interno di una società civile democratica:

“Non credo alla purezza delle culture, così come non credo neppure alla possibilità di individuarle come totalità significativamente discrete. Piuttosto guardo a esse come a complesse pratiche umane di significazione e rappresentazione, organizzazione e attribuzione, frazionate al proprio interno da narrazioni in conflitto”.


Grazie di Cuore ad ogni persona che ha scelto di vivere e condividere questo momento assolutamente speciale.
Nicola Andrian

Foto di: Sofia Cappellozza e Paulo Cesar Carvalho Lima