Federica Renosto, studentessa
dell’Università di Padova, iscritta al corso di laurea in Scienze
dell’educazione e della formazione con curriculum in ‘Educatore sociale e
animatore culturale’.
Report finale: Tirocinio
formativo all’estero, svolto nella città di Petrolina-PE (Brasile) in
particolare alla FUNASE CASE (Fondazione socio – educativa, centro di detenzione
minorile) e nelle università locali UNIVASF e UPE (aprile - luglio 2014)
Eccoci al termine dei tre mesi,
volati!
Uno dei miei principali
obiettivi per questa esperienza era quello di conoscere una cultura differente
e una delle cose più belle di questo paese è la gente che ho conosciuto,
persone meravigliose che farebbero di tutto per aiutarti senza voler nulla in
cambio, ma solo perché sono GENTILI!
Dal punto di vista
professionale e personale, grazie a questo spettacolare tirocinio ho potuto sperimentare
e capire veramente cosa vuol dire ASCOLTARE, verbo a me sconosciuto prima, ma
importantissimo!
Una atteggiamento che fa la
differenza nelle relazioni di tutti i giorni e nell’ “essere” ‘educatrice’. Una
capacità, una competenza che si può sviluppare e che a me è servita in modo
importante nelle attività centrali del mio progetto di tirocinio: gli incontri
e i dialoghi ‘informali’ con gli adolescenti accolti dalla FUNASE CASE, il
centro di detenzione per minori in
conflitto con la legge, nel quale ho svolto la maggior parte dell’esperienza.
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Saluti finali FUNASE CASE |
E non parlo solo di un
ascolto verbale ma anche di quello non verbale, dei gesti, degli sguardi, dei
sorrisi! Ascoltare che comprende anche l’osservare … cosa che ho fatto
soprattutto durante le visite alle famiglie degli adolescenti accolti, a fianco
dell’equipe socio-psico-pedagogica dell’ente.
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Corso di italiano UNIVASF |
Voglio ringraziare tutti per
questa meravigliosa esperienza, l’equipe del FUNASE CASE che mi ha accolta nel
migliore dei modi, gli adolescenti che mi hanno lasciato un ricordo magnifico
di loro, gli alunni del corso di italiano dell’UNIVASF e della UPE che mi hanno
fatto apprezzare una professione che mai avrei pensato di poter fare, quella
dell’insegnante.
Voglio ringraziare il
Butiquim e le sue caipiroske, e ultimi ma non per importanza, Nicola e il Progetto
Bea perché senza di loro non sarei mai potuta venire qui a fare questa
meravigliosa esperienza e perché Nicola è una persona splendida. E infine
grazie a Mary Marchiori … quando capirò il perché lo scriverò nel prossimo
post!
Federica
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