Un progetto che si sviluppa principalmente nella regione metropolitana della città di Petrolina, nello Stato del Pernambuco in Brasile, attraverso una rete di collaborazioni con enti pubblici, privati e società civile a livello locale e internazionale.

“Dalla nostra esperienza, iniziata nel 2002, abbiamo la consapevolezza che l’incontro, il dialogo e la collaborazione alla pari costituiscono il Cuore di un approccio interculturale e di una relazione autentica. Sono fonte di grande ricchezza per il benessere degli esseri umani e della società e per una migliore presa in carico e risoluzione delle situazioni di bisogno che ogni comunità si trova ad affrontare.”

Nicola Andrian e Isabella Polloni - En.A.R.S.

giovedì 17 luglio 2014

Tirocinio universitario di Federica Renosto, breve Report finale.


Federica Renosto, studentessa dell’Università di Padova, iscritta al corso di laurea in Scienze dell’educazione e della formazione con curriculum in ‘Educatore sociale e animatore culturale’.
Report finale: Tirocinio formativo all’estero, svolto nella città di Petrolina-PE (Brasile) in particolare alla FUNASE CASE (Fondazione socio – educativa, centro di detenzione minorile) e nelle università locali UNIVASF e UPE (aprile - luglio 2014)

Eccoci al termine dei tre mesi, volati!
Uno dei miei principali obiettivi per questa esperienza era quello di conoscere una cultura differente e una delle cose più belle di questo paese è la gente che ho conosciuto, persone meravigliose che farebbero di tutto per aiutarti senza voler nulla in cambio, ma solo perché sono GENTILI!
Dal punto di vista professionale e personale, grazie a questo spettacolare tirocinio ho potuto sperimentare e capire veramente cosa vuol dire ASCOLTARE, verbo a me sconosciuto prima, ma importantissimo! 
Una atteggiamento che fa la differenza nelle relazioni di tutti i giorni e nell’ “essere” ‘educatrice’. Una capacità, una competenza che si può sviluppare e che a me è servita in modo importante nelle attività centrali del mio progetto di tirocinio: gli incontri e i dialoghi ‘informali’ con gli adolescenti accolti dalla FUNASE CASE, il centro di  detenzione per minori in conflitto con la legge, nel quale ho svolto la maggior parte dell’esperienza.
Saluti finali FUNASE CASE
E non parlo solo di un ascolto verbale ma anche di quello non verbale, dei gesti, degli sguardi, dei sorrisi! Ascoltare che comprende anche l’osservare … cosa che ho fatto soprattutto durante le visite alle famiglie degli adolescenti accolti, a fianco dell’equipe socio-psico-pedagogica dell’ente.

Corso di italiano UNIVASF




Voglio ringraziare tutti per questa meravigliosa esperienza, l’equipe del FUNASE CASE che mi ha accolta nel migliore dei modi, gli adolescenti che mi hanno lasciato un ricordo magnifico di loro, gli alunni del corso di italiano dell’UNIVASF e della UPE che mi hanno fatto apprezzare una professione che mai avrei pensato di poter fare, quella dell’insegnante.

Voglio ringraziare il Butiquim e le sue caipiroske, e ultimi ma non per importanza, Nicola e il Progetto Bea perché senza di loro non sarei mai potuta venire qui a fare questa meravigliosa esperienza e perché Nicola è una persona splendida. E infine grazie a Mary Marchiori … quando capirò il perché lo scriverò nel prossimo post!
Federica

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